Cronaca della Profezia del Mutamento.
Introduzione
Sul pianeta Alitia la lunga fuga delle prede, di
tutte le prede, si sta arrestando. Ora tutte le creature che hanno nutrito per
decenni i due grandi clan dei Predapolit, i predatori più forti e numerosi del
pianeta, sembrano decise ad invertire i ruoli.
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Per troppo tempo si sono fidati dei patti e delle
promesse dei Predapolit, che chiedevano di aiutarli a completare la loro
mutazione da carnivori ad erbivori, sacrificando agli appetiti dei due clan
molte, molte vite. Fino a poco tempo prima una simile cosa sembrava
impossibile. Infatti, nonostante ad ogni lustro assiale, e cioè quando le tre
lune colorate si levavano sovrapposte nel cielo scuro, l’attesa trasmutazione
non si manifestasse, tutte le prede del pianeta, per quanto sgomente e confuse, rinnovavano il loro patto
offrendo altre moltitudini di giovani in pasto ai predatori.
Un’antica profezia, forse più vecchia dello stesso
pianeta, diceva che il giorno in cui le cinque stelle della costellazione di
Moto si sarebbero poste a corona intorno alle tre lune, in pochi giorni ogni creatura
mite di Alitia avrebbe cessato di esistere. Ma il consesso dei Saggi Negati,
una setta che da sempre sfuggiva alla caccia spietata dei Nothixiar, i
terribili segugi al servizio dei Predapolit, affermava che la profezia in
realtà indicava la strada per la salvezza, il sentiero che avrebbe condotto
ogni preda ad affrancarsi dall’oppressione dei predatori.
I tempo si avvicinava e alcuni giovani prede, forse
guidate da una disperata follia o forse da un rinnovato istinto di
sopravvivenza, desideravano indagare più a fondo la profezia e dopo molte
ricerche e sacrifici riuscirono a trovare il rifugio della setta dei Saggi
Negati, dove furono bene accolti.
In breve i saggi dissero loro che i Predapolit avevano manipolato la profezia a loro vantaggio e che invece essa annunciava la salvezza di tutte le prede del pianeta, una volta imparato a padroneggiare il Potere del Salto, un’antica disciplina mistica che fondeva la capacità di sognare con quella di rimodellare il tempo in corso.
«Niente è più potente del Potere del Salto! Nessun predatore né magia nera vi si può opporre!» Concluse Seppurgie, il decano della setta. I cinque giovani chiesero ai saggi di essere addestrati al Potere del Salto. I saggi accettarono, ma li avvisarono che avrebbero dovuto imparare a non temera i propri sogni per abbandonare la loro natura di prede, e solo in quel momento il Potere del Salto si sarebbe manifestato.
In breve i saggi dissero loro che i Predapolit avevano manipolato la profezia a loro vantaggio e che invece essa annunciava la salvezza di tutte le prede del pianeta, una volta imparato a padroneggiare il Potere del Salto, un’antica disciplina mistica che fondeva la capacità di sognare con quella di rimodellare il tempo in corso.
«Niente è più potente del Potere del Salto! Nessun predatore né magia nera vi si può opporre!» Concluse Seppurgie, il decano della setta. I cinque giovani chiesero ai saggi di essere addestrati al Potere del Salto. I saggi accettarono, ma li avvisarono che avrebbero dovuto imparare a non temera i propri sogni per abbandonare la loro natura di prede, e solo in quel momento il Potere del Salto si sarebbe manifestato.
«Come si fa a smettere di essere
una preda?» Chiese il più giovane tra loro. «Affrontando il
predatore uniti.» Rispose Seppurgie. «E a non aver paura
dei propri sogni?» chiese il più maturo. «Vivendoli! Ma mai
da soli.»
Per quanto ciò che proponevano i saggi sembrasse
loro impossibile, i giovani decisero di affrontare la sfida.
Per molto tempo si addestrarono, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, fino al momento in cui condivisero apertamente e senza remore i propri sogni. Sentirono così scorrere impetuoso nelle loro vene il Potere del Salto. A quel punto chiesero il permesso ai saggi di tornare alle rispettive tribù per insegnare ad altri giovani ciò che avevano imparato.
Quando tornarono con la novità incontrarono l’aperta ostilità della maggioranza, che faceva fatica a riconoscere in quei giovani guerrieri i propri simili, temendo l'immediata e crudele reazione dei Predapolit. Benchè ostacolati in tutti i modi, i giovani guerrieri non arretrarono di un sol passo dai loro propositi, ed infine la loro tenacia ebbe la meglio e chi ancora li avversava non poté fare altro che limitarsi ad ignorarli. Persino i Predapolit preferirono non dargli importanza, divertendosi a denigrarli, convinti com’erano che una preda, per quanto neghi la propria natura, resterà sempre tale e prima o poi finirà tra le fauci di un predatore.
Invece le fila dei Guerrieri del Sogno, come
furono poi battezzati, si ingrossarono sempre più e come una marea sotterranea
invase ogni luogo dove vivevano delle Prede. Una moltitudine crescente era pronta a combattere per la propria sopravvivenza piuttosto che attendere l’ineluttabile.
Ed è così che cominciò la Guerra dei Miti.
Ora, a nord come a sud del primo continente,
comprese le tante isole del mare mediano, grandi schiere di prede sono pronte
ad affrontare i Predapolit. Molte altre ancora si ostinano a non capire, ma la
marcia verso il cambiamento è ineluttabile. Qualunque sia l'esito della prima
grande battaglia degli eserciti schierati l’uno contro l’altro, tutti oramai hanno
capito che nulla sarà più come prima.
(Fine Prologo)
Nik è una ex preda.
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